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Diving For A Cause: “è un'associazione senza scopo di lucro creata allo scopo di aiutare i bambini e le comunità in difficoltà in tutto il mondo. Cerchiamo di fare la differenza nella vita di chi ne ha bisogno attraverso la nostra passione per la pesca subacquea.” https://www.divingforacause.org/about-us.html

Moving Limits for Diving for a Cause New Zealand

Prendi un mappamondo tra le mani e vedrai che non potevamo andare più lontano di così: Nuova Zelanda. E' stato il mio terzo viaggio con DFAC e il primo per il mio amico Roberto. Tante volte siamo andati a pescare insieme qui in Italia e tante volte gli avevo raccontato dei miei straordinari viaggi in Grecia e Messico: semplicemente non poteva resistere. Roberto ha lo spirito giusto e ha deciso di raccogliere dei fondi con la sua società, "Undertraining", per acquistare articoli sportivi per i bambini del luogo.

Nicola and Roberto Moving Limits

Dopo 30 ore di aereo e altre 3 ore in furgone siamo stati contenti di sapere che non avremmo dovuto andare in acqua il giorno successivo al nostro arrivo. Siamo invece andati alla marae, dove la comunità locale ci ha accolti con tale cordialità e calore da accrescere ulteriormente la nostra motivazione ad impegnarci al massimo per donare quanto più pesce possibile.

Roberto ed io non vedevamo l'ora di entrare in acqua! Ben presto abbiamo imparato quanto è ostico l'oceano in Nuova Zelanda. Per cinque giorni abbiamo sempre pescato in coppia, combattendo insieme contro le forti correnti e le enormi onde e cercando di cogliere i preziosi suggerimenti che Joe Burke (il capitano della MUSA) e Ray Powell hanno cercato di darci. Dopo quattro giorni di pesca avevamo già catturato tre Kingfish (seriola lalandi) e altri pesci meravigliosi come Yellow Trevally, Parore, Blue Moki e altri ancora. Eravamo soddisfatti, ma sapevamo di poter fare di meglio. Giorno dopo giorno abbiamo imparato di più sul comportamento dei Kingfish. Ogni giorno migliorava il nostro adattamento consentendoci apnee più lunghe e più profonde e migliorava la nostra resistenza alla fatica. Dopo una giornata di relax eravamo quindi pronti per il quinto e ultimo giorno di pesca. Mentre la barca era scossa da gigantesche onde sotto un cielo nuvoloso, la pioggia ha iniziato a cadere. È questa l'estate neozelandese?! L'abbiamo presa con ironia e abbiamo cominciato a cantare canzoni estive, cercando di scacciare la sfortuna. A dispetto delle condizioni avverse, nell'acqua torbida ho avuto subito la sensazione che potesse essere una giornata speciale e ho deciso di non premere il grilletto finché non avessi avuto a tiro un Kingfish davvero grande.

moving Limits Nicola and Roberto

Ho aspettato pazientemente il momento giusto e il momento è arrivato. Roberto li ha avvistati per primo e io sono stato rapidissimo ad immergermi! Ad appena 8 metri di profondità mi sono trovato davanti cinque enormi Kingfish e ho avuto tempo sufficiente per mirare al più grande. Ho premuto il grilletto e in pochi secondi sono tornato in superficie per combattere con questo gigante che cercava di trascinarmi con sé verso il fondo. Dopo una battaglia di 20 minuti, Roberto è riuscito a doppiare il grande Kingfish permettendoci così di salparlo in barca senza problemi. Sulla barca la bilancia ha segnato il peso eccezionale di oltre 41kg! Il pesce più grande mai pescato sulla MUSA in sette anni di attività!

Il lavoro della squadra italiana ha avuto un grande successo, ma tutto il team di DFAC ha lavorato insieme per rendere possibile questo risultato. Sono soddisfatto della mia cattura, ma sono ancor più orgoglioso di aver partecipato, ancora una volta, a una fantastica avventura con queste persone incredibili, aiutando una comunità, locale fornendo cibo, facendo giocare i bambini con i palloni acquistati da Roberto e incontrando nuovi amici anche nel più remoto angolo del mondo.

Al prossimo viaggio!

Nicola

Contributor:
Nicola Manfredi Moving Limits Trainer

Ho scoperto l'apnea per caso, nel 2001, in seguito ad un infortunio che mi ha costretto ad abbandonare le piste da sci alpino. Da allora non sono più riuscito a farne a meno. Pratico questa disciplina ovunque vi sia uno specchio d'acqua: piscine, laghi, mare, oceano. Ho viaggiato in giro per il mondo per praticare la pesca subacquea collaborando con l'associazione Diving For A Cause per promuovere attività umanitarie a sostegno delle comunità locali abbinate ad un concetto di pesca sostenibile e responsabile. Ho partecipato a numerose competizioni agonistiche di apnea, sia indoor che outdoor, più per sfidare me stesso che per ambizione di primeggiare sugli avversari e nel 2015 mi sono laureato campione italiano di apnea in assetto costante senza attrezzi. Ho sempre avuto il desiderio di trasmettere agli altri le mie conoscenze e la mia passione per l'apnea e nel 2016 ho conseguito il brevetto di Istruttore Freediving SSI di secondo livello entrando a far parte del Team Moving Limits.

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Nicola Manfredi YT Channel

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