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Pratico pesca sub da quando ero ragazzino, ora quasi trentenne, e ho sempre avuto grandissimi dubbi e lacune sulla compensazione; l’ho ignorata per moltissimo tempo. Durante i primi anni di pratica compensavo solo attraverso la deglutizione, in ritardo e a singhiozzi, questo mi consentiva di raggiungere sempre e solo quote minime: 8,10 metri al massimo, con forti dolori alle orecchie, per via dei quali, per tanto tempo, ho pescato sporadicamente ottenendo risultati solo nei primi metri.

Spearfishing sessionNel 2018 ho cercato di dedicarmi con più continuità alla mia passione, così ho imparato e utilizzato la manovra di Valsalva. Mi si è aperto un mondo! Grazie a questa tecnica riuscivo a scendere fino a 10,12 metri senza avere la sensazione di scoppiare, ma non potevo andare oltre. Dopo i 10, 12 questa manovra risultava inefficace e come se non bastasse, dopo ogni pescata, nel muco trovavo sangue a causa dello sforzo e dell’ errata esecuzione. A settembre 2018 ho iniziato ad andare, in compagnia di una guida esperta (istruttore e grande atleta) con una certa frequenza e a quote sempre maggiori, trascinandomi però i problemi legati alla tecnica Valsalva. Dopo ogni pescata ero distrutto dal grande sforzo motorio e dalla continua sensazione di ovattamento. A quel punto ho provato prima a cercare informazioni su internet; poi mi sono rivolto a diversi istruttori e otorini, uno dei quali mi disse che eseguivo “un’ottima manovra di Frenzel”, creandomi così ancora più dubbi. Lo stesso luminare però fece inconsapevolmente qualcosa che si rivelò poi essere la mia svolta: mi diede un campione gratuito di Otovent. Così iniziai a usarlo e a spulciare su youtube per trovare i migliori risultati di “otovent+compensazione+apnea”… mi apparve Mana!

Questo strano personaggio riusciva a gonfiare, sgonfiare, fermarsi e ripartire, parlare, fare blocchi T, K e Dio solo sa cosa con quel benedetto palloncino. Ne rimasi affascinato. Provai di fronte al computer circa duecento volte con risultati miseri. Allora capii che era ora di rivolgermi a lui, così scoprii Moving Limits. Ho iniziato il mio percorso con Moving Limits a ottobre 2018 iscrivendomi alla prova gratuita “Verifica le tue abilità”, così ho conosciuto Giovanni Bianco, ottimo istruttore e grande persona. Giovanni in un microsecondo ha capito che la mia “ottima manovra di Frenzel”, altro non era che una semplice Valsalva e mi ha indirizzato al corso “Start – la compensazione base”. Dopo tre lezioni a tu per tu con Giovanni, grazie alle sue grande abilità e alla mia determinazione ho imparato a compensare con Frenzel. Giovanni bianco dry training equalizationA dire il vero da allora sono entrato in fissa con la compensazione e ancora non ne sono uscito. Dopo aver studiato tutto il materiale di Start e aver “violentato” diversi palloncini, la mia vita in acqua era cambiata. Finalmente ero in grado di fare una capovolta e arrivare a 20 metri, in completa sicurezza, godendomi la discesa. Ho “fatto” tanta acqua e, oltre al corso credo, che questa sia stata la cura migliore. Ho imparato a camminare, però volevo correre...

Dopo aver metabolizzato e fatto mia la manovra di Frenzel, ho deciso che era arrivato il momento di avere le mani libere, per cui a dicembre ho nuovamente contattato Giovanni, il quale mi ha consigliato di iscrivermi al corso “Fly – la manovra Handsfree” Do it your self (in auto-studio). L’ho consumata in quattro giorni! Ma visto che era ancora gennaio, la mia ossessione per la compensazione è ancora cresciuta visto che non sono entrato in acqua fino a febbraio, quando ho iniziato nuovamente a pescare. Le prime pescate, tra scarsa visibilità e freddo, sono state tragiche. Non ho avuto modo di rilassarmi e concentrarmi sulla nuova manovra. A fine febbraio la temperatura dell’acqua è salita, mi sono fatto dare qualche ulteriore consiglio da Giovanni e mi sono dedicato all’Handsfree. In due, tre pescate sono finalmente riuscito a volare!

Le mie quote non sono da primato, ma riuscire a raggiungerle “volando” non ha prezzo.

Questo nuovo risultato ha cambiato ancora una volta la mia visione e il contatto con il mare. Il silenzio e l’armonia che l’Handsfree ti regala sono l’essenza pura della apnea. Sono contento di essere andato da quel luminare che si è complimentato con me per come eseguivo la manovra di Frenzel, perché senza di lui non avrei mai conosciuto Moving Limits. Il consiglio che posso dare a chi ha problemi di compensazione è di rivolgersi a professionisti, e Giovanni e Moving Limits lo sono!

Buon mare!

Contributor:
Antonio M.

Trentenne, pescatore subacqueo appassionato.

Se potesse eliminerebbe gennaio e febbraio dal calendario, mesi in cui anche in Sardegna, dove vive, l'acqua è un po' freddina per praticare la sua passione.

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