Mimmo

21 Marzo, 2018 - 23:01

Vado a pesca da più di 50, fortunatamente senza che mi sia mai capitato nulla di simile.
Tutto è bene quello che finisce bene; anche dalle brutte storie c'è qualcosa da imparare.
Condivido pienamente l'analisi di Davide come pure le raccomandazioni, per quello che possono servire.
Secondo me la sicurezza è un fatto molto soggettivo; dipende moltissimo dalle caratteristiche personali.
Condivido pertanto soltanto in parte quello che viene insegnato nei corsi; non mi piace l'idea che un compagno di pesca debba rischiare la propria vita per provare a salvare la mia. La storia di Federico è emblematica; basta una piccola distrazione e l'incidente è sempre dietro la porta, anche per i più esperti. Lo abbiamo visto in tatti brutti episodi accaduti a nostri amici "bombolari".
Non sono in grado di dimostrarlo ma, secondo me, con l'aumentare del numero di persone il rischio aumenta, senza contare che, quando ci si sente con "le spalle coperte" si è più portati a superare i limiti.
Non ci sono quindi regole o meccanismi che tengano; bisogna a mio avviso lavorare di più sulla consapevolezza del rischio e sulla responsabilità che deriva dall'avere una vera arma in mano.
Comunque ... Federico sei un grande, auguri di tante belle lunghe pinneggiate e, visto che a me piace anche correre, belle corse.
Per gli altri ....pare che gli auguri portino male, così mi astengo.