fedeml

21 March, 2018 - 20:07

Ciao a tutti,
prima di tutto grazie per gli interventi così numerosi e grazie per le idee ed i suggerimenti che ci state offrendo, continuate così! Più interventi avremo più riusciremo ad avere un quadro preciso e utile per la nostra bella comunità.
Chiedo a tutti di rimanere propositivi e costruttivi, se vi è un incidente sicuramente ci sono stati degli errori, inutile puntare ora il dito, dare del cretino o accusare. Siamo esseri umani e come tali abbiamo dei momenti di distrazione e commettiamo degli errori che a volte non hanno conseguenze ed altre purtroppo si. Dopo l'incidente, e dopo aver compreso che sono un "miracolato" per la tipologia di danni che avrei potuto subire, ho chiamato più di cento amici pescatori per capire se i colpi partiti in modo accidentale erano un evento sporadico o meno. Ebbene ho scoperto che, alla maggior parte dei pescatori con cui ho parlato (da professionisti a pescatori ricreativi), almeno una volta nella carriera è partito inavvertitamente un colpo. Alcuni senza esiti, altri con solo un gran spavento, altri si sono visti passare la thaitiana tra le gambe, altri sono rimasti infortunati ed alcuni hanno addirittura evitato di parlare dell'infortunio per timore del tono accusatorio degli altri pescatori.
La sicurezza parte sicuramente da ognuno di noi, e noi siamo i primi responsabili delle nostre azioni, ma sono convinto che l'innovazione tecnologica possa aiutare l'essere umano a ridurre i margini di errore. Le automobili hanno sistemi di sicurezza sempre più evoluti (dal segnalare il cambio corsia fino a frenare in modo autonomo in caso di ostacolo improvviso) pertanto credo che attraverso un'analisi critica si possano apportare migliorie che aiutino il pescatore subacqueo a commettere meno errori.
Tutti conosciamo quasi perfettamente "la teoria della pesca in sicurezza", ma allo stesso tempo succede che in acqua la pratica sia ben diversa dalla teoria.
Ringrazio tutti per gli interventi e le considerazioni fatte, in particolare Davide Carrera e Giacomo per gli interventi costruttivi, perché sono convinto che il primo passo lo dobbiamo fare noi, coltivando la cultura della prevenzione e del buon senso.
E se da un buco nel piede nascesse una "nuova rotta" mi spingo a dire che sarei quasi felice di avere un buco nel piede.
La domanda che mi pongo è: ma qual è la vera realtà delle nostre sessioni di pesca? Ognuno di noi ha il suo metodo e forse crediamo che tutti facciano come noi, ma purtroppo non è così. L'idea è quindi quella di ricostruire una fotografia che possa darci un'immagine più precisa della realtà. Stiamo per pubblicare un sondaggio nel quale vi faremo10 domande, per capire insieme a voi quali siano realmente i comportamenti adottati, visto che quelli che si dovrebbero adottare, li conosciamo già. Le vostre risposte potranno fare la differenza nella scelta delle azioni concrete da mettere in pratica nel prossimo futuro.
I risultati del sondaggio verranno commentati, insieme a tutti voi e a tutti coloro che vorranno partecipare e fare delle domande, durante un Evento on line.
Partendo da quello che è capitato a me, faremo una chiacchierata con due interlocutori d'eccezione, due icone del nostro mondo, per i quali nutro grande stima e che hanno accettato con entusiasmo l'invito a prendere parte a questa iniziativa, il grandissimo Fabrizio D'agnano ed il campione di pesca Giacomo de Mola.
Vuoi essere anche tu protagonista di questa iniziativa? Bene, allora ricorda che il tuo contributo al sondaggio è per noi fondamentale. Più siete più la nostra, fotografia della realtà sarà efficace.
Grazie del tuo tempo